Chablis: lo Chardonnay francese che viene dal freddo
La storia di come siamo arrivati a scoprire ed innamorarci dello Chablis, lo Chardonnay francese prodotto nella zona della Borgogna, risale a qualche anno fa.
Nel 2015 per il compleanno di Marco avevo fatto un piccola follia, gli avevo dato appuntamento in uno dei luoghi col più bel panorama di Verona (Castel San Pietro) e mi ero fatta trovare con un plateau di ostriche (accompagnate da crostini di pane nero e burro salato) ed una bottiglia di vino. Marco in quel periodo non beveva vino bianco, men che meno bollicine e quindi, quando avevo dovuto scegliere cosa abbinare alle ostriche, ero andata un po’ in confusione. Questo fin quando mi ero imbattuta in diversi articoli che consigliavano a chi voleva azzardare un abbinamento diverso di provare le ostriche con un vino rosso francese. Detto fatto, avevo girato diverse enoteche ed alla fine ero riuscita a procurarmi un Morgon della zona di Beaujolais (abbinamento consigliato da Eric Asimov su di un celeberrimo articolo apparso sul NY Times).
Premetto che a noi il vino piace e piaceva anche allora molto, ma non nascondo una notevole ignoranza, in particolar modo (e purtroppo) su tutti i vini di provenienza non italiana.
Dopo cinque ostriche a testa e l’intera bottiglia di Morgon fatta fuori, nella cornice romantica di Castel San Pietro, piuttosto brilli ed intontiti, ci promettemmo solennemente di istruirci di più sui vini francesi.
Per riuscire a tenere fede alla nostra promessa dovettero passare due anni, quando per vari motivi decidemmo di passare un week end in Friuli completamente all’insegna dell’improvvisazione e all’interno del nostro programma dell’ultim’ora finimmo a fare tappa a Grado dove si sta svolgendo un interessantissimo evento eno-gastronomico chiamato Ein Prosit. Facendola molto breve, ci ritroviamo fronte mare seduti al bar di un albergo a fare una degustazione guidata di Chardonnay francesi della zona di Chablis.
Ha guidato la degustazione il giornalista ed esperto di vini Marco Tonelli che ci ci ha saputo trasportare nelle terre di Chablis in 5 vini, raccontandoci la storia di questo eccezionale Chardonnay e dei suoi produttori, facendoci notare le varie differenze tra l’uno e l’altro senza mai rendersi incomprensibile, anzi usando sempre paragoni sensoriali riconoscibili ed immediati. La verità più grande che ho capito dopo questo “viaggio” a Chablis, è che poco importa quale sia il vino oggettivamente più buono, alla fine il migliore è quello che ti è piaciuto di più.
Innanzitutto un po’ di storia e di geografia: Chablis è una zona localizzata a nord nella Regione della Borgogna in Francia, storicamente da sempre votata alla coltivazione delle vigne e alla produzione di un rinomato vino, subì purtroppo alla fine del 1800 una grave infestazione da filossera che decimò le coltivazioni, e costrinse gli agricoltori ad un cambio colturale in favore del grano passando così da una produzione che nel XVIII secolo vedeva 40.000 ettari di terreno votati a vigne a solo 500 ettari negli anni ’50 del XX secolo. A partire da quegli anni le innovazioni tecnologiche, la cura che venne messa per produrre un vino sempre migliore, unitamente al boom dello Chardonnay che alla fine del XX secoloprese piede in tutto il mondo, diede nuovo impulso alla zona di Chablis che cominciò a vivere un periodo di ritrovata popolarità e sviluppo.
Chiamato anche lo Chardonnay che viene dal freddo a causa della sua localizzazione geografica, proprio questo clima, il particolare ed unico terroire e la tradizione di affinare il vino nell’acciaio (differentemente da altri Chardonnay invecchiati in botte di legno), ha reso lo Chablis un vino unico e caratteristicocon un sapore fresco, acidulo ma equilibrato con punte salmastre.
Il terreno dello Chablis è più simile a quello della zona dello Champagne (che in effetti è piuttosto vicina) che al resto della Borgogna. La zona d’altronde nell’era giurassica era sotto il livello del mare ed infatti ancora oggi si possono trovare resti fossili di conchiglie nelle vigne oltre che caratteristiche del suolo peculiari che donano allo Chardonnay di Chabis le sue note così distintive. Un’altra caratteristica di cui tener conto nell’avventurarsi alla scoperta dei vini di Chablis, è la loro provenienza in correlazione al fiume Serein che divide la zona in due creando una sponda destra ed una sinistra: anche il più piccolo cambiamento in termini di composizione del suolo ed elevazione può infatti cambiare il profilo di questo vino.
Ma veniamo a qualche appunto sui 5 Chardonnay di Chablis assaggiati:
- Chablis Vieilles Vignes del 2014 prodotto da Domaine Hamelin: questo vino è stato il giusto punto di partenza del viaggio, si tratta infatti di un vino fresco, semplice e molto facile da bere. L’azienda Domaine Hamelin rappresenta una realtà storica della zona dello Chablis, attivi ancora dalla fine dell’800, dei loro 19,4 ettari di coltivazioni, in una zona circoscritta di 1 ettaro si trovano piante vecchie più di 70 anni da cui, se l’annata lo permette da quell’uva viene fatto il Vielles Vignes. Vino fresco, ottimo come aperitivo. In enoteca si aggira sui 25€ alla bottiglia.
- Chablis Premiere Cru Vau-Ligneau prodotto da Alain Geoffroy: rispetto al vino precedente qui saliamo di un gradino in termini di profumi e sapori. Questo vino proviene da una vigna di 30-40 anni sita in un terreno calcareo. Come il precedente ben si presta ad essere utilizzato come vino d’aperitivo o per pesce e crostacei. Piccola nota personale il sito internet di Alain Geoffroy offre delle deliziose ricette in abbinamento ai vini, dateci un’occhiata!. Prezzo a bottiglia intorno ai 30€.
- Chablis Premiere Cru Fourchaume prodotto da Daniel Dampt & Fils: questo premiere cru proveniente dalla sponda destra del fiume Serein e da un terreno gessoso e più argilloso dei precedenti, si presenta fresco, con un sentore salmastro, elegante e più rotondo al palato. Ideale da abbinare col pesce ed i crostacei in particolare, di cui fa rivivere i sentori nei profumi e nel sapore. Piccola nota personale questo è stato il mio preferito. Costo circa 35-40€ a bottiglia.
- Chablis Premiere Cru Mont de Milieu prodotto da Le Chablisienne: questo vino è il prodotto delle uve di circa 300 viticoltori riunitesi sotto il nome di Chablisienne dal 1923. Si tratta di un Premiere Cru proveniente dalla riva destra del fiume Serein che ha la particolarità di fare un passaggio finale in botte, dopo essere precedentemente stato in acciaio. Questo ovviamente regala al vino sentori legnosi diversi dai precedenti, con punte più tostate e maggiore complessità. Insomma il legno si fa sentire, forse per i miei gusti troppo, ma si tratta di un vino molto buono, da provare. Prezzo tra i 20-30€ a bottiglia.
- Chablis Grand Cru Vaudésir prodotto da Joseph Drouhin possedimenti Drouhin-Vaudon anno 2013: con questo vino di grande carattere e fortemente riconoscibile siamo giunti a quella che Marco Tonelli ha definito la femmina dei Grand Cru. Proveniente da una famiglia storica, produttori nella zona della Borgogna dal 1880 con ben 73 ettari, sono divenuti biologici dal 1990 e biodinamici dal 1999. Questo vino come il precedente è invecchiato in botte, nello specifico legno di quercia, per 12 mesi. Buona l’acidità, sapore leggermente salmastro con sentori di limone. Si tratta di un ottimo vino, col numero 3 per me il migliore della degustazione. Prezzo intorno ai 50-60€ a bottiglia.
Spero che il nostro “viaggio” a Chablis vi abbia fatto venire voglia di un buon bicchiere di vino! Se il post vi è piaciuto non perdetevi gli altri dalla categoria “Vini e Affini” cliccando nel box a destra oppure scoprite il nostro Tour in moto della Borgogna alla scoperta dei vini di questa meravigliosa regione!
Per ulteriori informazioni sui vini degustati:
1) Domaine Hamelin
2) Alain Geoffroy
3) Daniel Dampt & Fils
4) Le Chablisienne
5) Joseph Drouhin