Viaggio in Messico: gastronomia e cultura messicana
Se state programmando un viaggio in Messico e volete scoprire al meglio la gastronomia messicana e la ricchezza della cultura messicana, siete nel posto giusto. In questo itinerario vi raccontiamo la nostra avventura da Venezia a Tulum, passando per Madrid, Città del Messico, Puebla e Oaxaca. Tra mezcal artigianale, cibo da street food e ristoranti tipici, troverete consigli utili per rendere indimenticabile il vostro prossimo viaggio.
Dall’Italia a Città del Messico: l’inizio del viaggio
Il nostro viaggio è iniziato volando da Venezia a Madrid con Iberia, per poi proseguire verso Città del Messico. Qui abbiamo deciso di muoverci in autobus verso le altre tappe, utilizzando la compagnia ADO che ci ha offerto un servizio eccellente. La stazione dei pullman è facile da raggiungere e l’esperienza è decisamente comoda, quasi come un vero terminal aeroportuale. Infine per raggiungere Tulum abbiamo preso un volo interno di Volaris per Cancun e noleggiato una macchina per essere autonomi negli spostamenti.
CDMX: food tour e specialità locali
Una volta atterrati a CDMX, ci siamo tuffati nella gastronomia messicana con un fantastico food tour mattutino:
Good Morning Food Tour di Devoured, la scelta migliore per cominciare a capire questa meravigliosa cultura gastronomica. La nostra guida, Marta, ci ha fatto scoprire le specialità e lo street food locale alla scoperta di sapori autentici, come i tamales, la torta di chilaquiles (con torta si intende un panino), tortillas calde, quesadillas, caffè preparati in modi tradizionali e piatti locali dal gusto intenso. Marta è stata la nostra indispensabile guida anche attraverso il grandissimo Mercato di Jamaica dove ci siamo fatti inebriare da sapori, profumi e colori.
Alcuni locali interessanti a CDMX che meritano una visita:
- Paradero Conocido – suggerito da un contatto di Slow Food Messico, offre piatti autentici con grande cura per la materia prima. Il tamales nella Hoja Santa ci ha stupito!
- Melina Bistrot – per una cena spettacolare a base di ceviche e cocktail eccezionali.
i colori del mercato Concha dolce tipico La signora dei Tamales! Tamales con chapulines Torta di chilaquiles mercato di Jamaica assaggi di steet food Macelleria con cecina e chorizo verde in bella vista Marta la nostra guida al Food Tour il Mercato di Jamaica Tacos con chorizo verde I prodotti del mercato Scorpacciata di churros Tostadas al Melina Bistrot Ceviche al Melina Bistrot
Puebla: zuppe, dolci tradizionali e mole poblano
La tappa successiva del nostro viaggio in Messico è stata Puebla, raggiunta comodamente in pullman con ADO. Arrivati in serata, abbiamo avvertito un notevole sbalzo termico tra il giorno e la notte e ci siamo riscaldati al ristorante San Juanito (non hanno un sito ufficiale, ma lo trovate facilmente online) con delle zuppe tradizionali messicane.
Il giorno seguente ci ha regalato tante sorprese:
- Caffetteria Sierra Negra – per un caffè unico dall’aroma intenso.
- Calle de Los Dulces – una strada interamente dedicata alle pasticcerie artigianali, dove abbiamo assaggiato dolci tipici.
- Celia’s Cafe – tappa obbligata per provare il famoso mole poblano, il tutto accompagnato dalle note di un pianista che alternava musica messicana a qualche intermezzo italiano.
Per concludere in dolcezza, ci siamo gustati un ottimo Caffe de Olla e il pan de elote, di cui abbiamo scoperto di essere ghiotti!
Un negozietto a Calle de Los Dulces Il celebre Mole Poblano Il favoloso caffè Sierra Negra
Oaxaca: tappa principale del nostro viaggio in Messico, patria del mezcal artigianale e capitale gastronomica
Da Puebla ci siamo spostati a Oaxaca, considerata la capitale gastronomica del Messico, patria del mezcal artigianale e del cioccolato. Qui la cultura messicana si respira in ogni via, tra botteghe artigianali, mercati e ristoranti tipici.
La prima sera ci siamo lanciati all’avventura con un’ottima tappa gastronomica inaspettata.
- Tacos y Retacos Roy – locale frequentato da gente del posto, specializzato in tacos di quinto quarto, i migliori che abbiamo mai provato! Qui abbiamo assaggiato per la prima volta la Michelada; forse un po’ troppo saporita per i nostri gusti, ma era doveroso provarla.
Abbiamo soggiornato in una camera privata al favoloso ostello Viajero , ottima scelta sia per la bellezza degli spazi comuni, gli eventi organizzati nella meravigliosa terrazza e per l’assistenza nell’organizzare visite ed escursioni.
Michelada Tacos misti Tlayuda ripiegata La cooking class da Cocina de Humo la cucina tradizionale dove abbiamo cucinato L’Agave cotta prima di essere fermentata un piccolo palenque familiare piantagioni di Agave distilleria Ancestrale di mezcal Numana
Alla scoperta del mezcal
Il primo giorno abbiamo ingaggiato un driver attraverso l’ostello che ci ha condotto alla scoperta di tre palenque (distillerie di mezcal artigianale):
- El Rey de Matatlán – più “industriale” e turistica, ma utile per apprendere i rudimenti sul mezcal.
- Expendio de Mezcal Valle Oaxaca – piccolo palenque a conduzione familiare, mezcal unici, prodotti con metodi più artigianali.
- Mezal un día a la vez – qui abbiamo visto la tecnica ancestrale a confronto con quella più moderna, un’esperienza davvero avvincente.
Durante il tour, abbiamo visitato anche Santa Maria de Tule e Mitla, importante sito archeologico zapoteco, e assaggiato la neve (un gelato locale). Abbiamo pranzato in un buffet tradizionale (buono ed economico) prima di proseguire.
La sera, cena al noto ristorante La Popular (senza sito ufficiale, ma cercatelo su TripAdvisor), se lo trovate pieno o la fila è troppo lunga andate alla “Otra Popular”, il secondo locale della stessa famiglia, il menù è identico. Un altro highlight è stato La Cocina de Humo, dove il 31 dicembre abbiamo partecipato a una cooking class cucinando tutto su fuoco vivo, come da autentica tradizione oaxaqueña. La location e la cucina all’insegna della tradizione e dell’autenticità ci hanno conquistato, sia che facciate una cooking class o una food experience questo posto vale la pena.
Monte Albán e mezcal ancestrale
Il giorno successivo, grazie all’ostello, abbiamo partecipato a un tour di Monte Albán, meraviglioso complesso archeologico zapoteco, e poi visitato una piccola distilleria di mezcal artigianale in un minuscolo villaggio chiamata Mezcal Ancestral Numana , che lavora producendo esclusivamente mezcal con tecnica ancestrale per preservare le antiche modalità di produzione. Questo progetto ha un’importante valenza culturale. Salvaguardare questa tradizione affinché non venga perduta o dimenticata è fondamentale per mantenere un legame autentico con il Messico tradizionale, sia per le generazioni future sia per chi, come noi, proviene da un altro paese e vuole comprendere fino in fondo quanto sia radicata e profonda la cultura legata a questo distillato. Vedrete come il mezcal veniva prodotto un tempo e scoprirete i sapori più autentici e tradizionali di questo distillato. È stato probabilmente il miglior mezcal di tutto il viaggio.
Abbiamo pranzato in uno dei numerosi ristoranti a buffet disponibili nei villaggi nei dintorni di Oaxaca ed abbiamo assaggiato la tlayuda, un piatto tipico di questa regione. Si tratta di una grande tortilla di mais, generalmente più spessa e croccante rispetto a quelle tradizionali, cotta su una piastra o su un braciere fino a diventare ben dorata. Una volta pronta, la tlayuda viene farcita con ingredienti tipici della cucina oaxaqueña: fagioli, formaggio Oaxaca (dal gusto delicato, simile a una mozzarella filante), carne (spesso manzo o maiale), insalata, avocado e varie salse piccanti
Nel corso del tour abbiamo scoperto i laboratori artigianali di Armando Jimenez e Antonia Carrillo specializzati nel legno dipinto e, a San Bartolo, quello di Doña Rosa, l’inventrice del barro negro (una ceramica nera unica simile ad una pietra preziosa).
Per cena, siamo andati da Criollo , ristorante acclamato da molti, ma che a noi è parso leggermente sopravvalutato: troppa gente e atmosfera un po’ caotica. C’è da dire che forse la confusione delle festività natalizie e di capodanno non ha aiutato.
Tulum: mare caraibico e sapori unici
Dopo Oaxaca, ci siamo spostati in aereo fino a Cancún, per poi prendere un’auto a noleggio e raggiungere Tulum, meta ideale per chi cerca mare cristallino e relax.
Abbiamo soggiornato allo Zenses Wellness and Yoga Resort , un hotel non sul mare, ma curatissimo in ogni dettaglio, con colazioni spettacolari e lezioni di yoga mattutine.
Ci siamo poi spostati sul mare alla ricerca del meritato relax esplorando la zona hotelera.
- Orchid Beach House ( sito ufficiale ) – un vero paradiso nella zona hotelera, dove si pagano lettini con una consumazione obbligatoria. Il pranzo è stato degno di un ristorante di alta categoria. La vista oceano e l’atmosfera rilassata hanno fatto il resto.
La sera in cerca di un posticino fuori dalla confusione del centro abbiamo esplorato il quartiere del nostro hotel dove abbiamo trovato una piccola perla con cucina alla brace a vista:
- Walicho – Eccezionale carne alla brace e un’ottima selezione di mezcal artigianale. La sera successiva ci siamo tornati per ascoltare musica dal vivo!
Colazione da Zenses Pranzo in spiaggia Cocktail al tramonto Colazione da Del ciel Cenote Tsukan Margarita da Tsukan
Alla scoperta delle rovine Maya
Il giorno seguente abbiamo visitato la zona archeologica di Tulum, entrando dal Parque del Jaguar e parcheggiando all’Alito Hotel, dove abbiamo anche preso i lettini per rilassarci dopo la visita. L’hotel è suggestivo, ma la cucina ci ha delusi.
Per una cena veloce, ci siamo affidati a Casa Empanada, un’ottima empanaderia argentina, perfetta per uno spuntino a basso costo fuori dalla solita routine.
L’ultimo giorno in zona abbiamo cominciato con una colazione super instagrammabile da DelCielo e poi, in auto, siamo arrivati a Chichén Itzá, visitandola con cura grazie a Angel una bravissima guida locale. Terminata la visita per rinfrescarci siamo andati al Cenote Tsukan , dove dopo aver passeggiato nel giardino botanico e aver visitato le ricostruzioni della casa Maya, abbiamo nuotato in uno spettacolare cenote (una cavità naturale d’acqua dolce) ricco di stalattiti, prima di goderci un favoloso Margarita preparato dai barman del posto. Per cena ci siamo fermati al Cammello Jr, famoso per il pesce fritto intero e tantissime varietà di ceviche.
Da Cancún a Città del Messico e ritorno in Italia
L’ultima notte l’abbiamo trascorsa a Cancún, città che per caos e grandi hotel ricorda Las Vegas, e che non ci ha particolarmente entusiasmato (forse la zona del centro che non abbiamo visto potrebbe riservare soprese positive…). Il mattino successivo, siamo ripartiti per CDMX, dove abbiamo trascorso qualche ora nel quartiere di Condesa, visitando la Pasteleria Suiza (colazione da sogno) e pranzo a La Capital, ristorante curatissimo ed elegante che propone cucina locale in chiave gourmet. Prima di dirigerci in aeroporto, non poteva mancare una visita al Museo Antropologico, assolutamente imperdibile per chi vuole conoscere a fondo la cultura messicana.
Conclusioni: un viaggio che ispira
Questo viaggio in Messico ci ha regalato sapori incredibili e momenti unici, facendoci innamorare ulteriormente della gastronomia messicana, della sua gente e dell’antica cultura messicana. Assaggiare il mezcal artigianale, cucinare su fuoco vivo, esplorare rovine Maya e Zapoteche e scoprire l’ospitalità locale ci ha fatto sentire parte di una storia millenaria.
Siamo tornati con il cuore pieno di ricordi e la voglia di ripartire il prima possibile. Del resto, il bello di un viaggio non è solo ciò che vedi, ma anche ciò che ti rimane nel cuore.
Siete curiosi di sapere quali disavventure ci sono capitate in Messico (e negli altri nostri viaggi)? Non perdete questo divertente articolo con qualche racconto e consiglio su come districarsi fra gli imprevisti di viaggio.
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