Aperitivo Verona: fallo in Osteria!
Oggi vogliamo parlare quindi di due locali storici dove fare aperitivo a Verona e smangiucchiare qualcosa.
Innanzitutto per tutti i foresti che ci leggono, bisogna aprire una piccola parentesi sul cibo da osteria.
In Veneto, praticamente dalla notte dei tempi, o meglio da quando hanno dato ad un veneto il bicchiere in mano, c’è la tradizione di recarsi a bere come diciamo a Verona un gòto (o un ombreta come direbbero a Venezia) accompagnandolo con un piccolo spuntino. A Venezia questa tradizione si è sviluppata nei Bacari, tipiche osterie in cui oltre ad un amplissima scelta di vini al calice si possono trovare diversi spuntini tipici, ma anche noi veronesi non siamo stati da meno. Anche nella nostra città scaligera infatti ci sono diversi posti molto caratteristici ed estremamente forniti dove assaggiare piccole sfizioserie da banco e bere ottimi vini. Noi abbiamo deciso di segnalarne due, estremamente conosciuti e molto tradizionali, ma in entrambi i casi che hanno saputo mantenere la loro autenticità nonostante l’alta frequentazione da parte dei veronesi ma anche dei turisti.
Quando andiamo in osteria io e Marco adoriamo stare al banco, e se vi capita ve lo consiglio. E’ il modo migliore per vedere coi vostri occhi come lavora il locale senza contare poi che le vostre ordinazioni arriveranno sempre per prime!
Osteria Montebaldo
Calice di vino come aperitivo e tartine sfiziose
Luogo storico di Verona, nasce nel XIX secolo come latteria per poi diventare fra le due guerre osteria con al piano di sopra uno spazio dedicato alle bische. Negli anni ’60 diventa bar caffetteria ed infine nelle mani del sapiente oste Gianni Vesentini ridiventa Osteria con la O maiuscola.
Oggi al Montebaldo, in un ambiente tradizionalissimo e molto curato, circondati da botti e bottiglie è possibile scegliere fra un’ampia gamma di vini e di deliziose tartine fresche da far venire l’acquolina in bocca. E’ impossibile menzionarle tutte o consigliarne qualcuna, sono tutte buonissime e ce ne sono senza dubbio per tutti i gusti, l’unica cosa è andare al banco e farsi guidare dal cuore (e dallo stomaco). Se dopo un paio di bicchieri poi vi si è stimolato l’appetito, potete salire al piano di sopra e sedervi al ristorante (noi lo abbiamo fatto) dove si mangia benissimo, si beve altrettanto bene ed anche il conto è stato più che onesto (ma oggi parliamo solo di aperitivi quindi non mi dilungo!).
Ci siamo fatti consigliare dall’oste un paio di Valpolicella classici e abbiamo preso il piatto degustazione da 10 tartine, il numero perfetto per un aperitivo, una più buona dell’altra. Cortesia e gentilezza del personale vanno decisamente sottolineati, veloci, simpatici, preparati e sempre sorridenti.
Osteria Sottoriva
L’aperitivo tradizionale con le polpette
Questo locale storico si trova in una delle vie più pittoresche per fare aperitivo a Verona: Via Sottoriva appunto il cui nome deriva dal fatto che in antichità la strada si trovasse al livello del fiume Adige separata da esso solo da un argine come precaria difesa dalle acque e soprattutto appoggio per chi lavorava sui mulini che occupavano il corso del fiume. Questa vicinanza all’acqua faceva sì che ad ogni piena dell’Adige Via Sottoriva si ritrovasse sommersa.
Passeggiare per questa zona di Verona fa sentire appieno il carattere medievale della città. E dopo una bella passeggiata vale quindi la pena rifocillarsi entrando all’Osteria Sottoriva per un buon bicchiere di vino e qualche polpetta, l’abbinata infatti rappresenta infatti un’altra tradizione inossidabile delle nostre osterie! Acquistabili una ad una, all’Osteria Sottoriva le polpette sono disponibili in tre varianti: manzo, cavallo e vegane(quest’ultime meno in linea con la tradizione ma decisamente allineate con le tendenze più moderne). Insieme alle polpette si possono trovare anche gli “ovi duri” ossia le uova sode, altro spuntino tipico e veloce da osteria.
L’ambiente segue sempre la tradizione con tavoli di legno ed immancabili botti e bottiglie, ravvivato qua e là da messaggi simpatici ( come “Guida poco che te ghè da bear” ossia guida poco che devi bere) e opere d’arte molto originali. Altri due bicchieri di Valpolicella alla mescita e degustazione di polpette di manzo e cavallo. L’unico problema è fermarsi!
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