Verona sconosciuta: tra passato e presente
Non molti turisti, e a dire il vero anche non tutti i veronesi, conoscono la Verona sconosciuta, le cui tracce si celano dietro ad un evento incredibilmente tragico che sconvolse e contribuì a cambiare in modo drastico il volto della città.
Il 14 settembre 1882 la città fu devastata da una piena dell’Adige di portata spaventosa, la violenza dell’acqua, che arrivo anche a 20Km/h, buttò giù ponte Nuovo, trascinò via i famosi mulini, fece crollare case portandosi dietro svariati morti e distruggendo l’attività di molti opifici nella zona di Piazza Isolo mettendo letteralmente la città in ginocchio.
Verona purtroppo non era nuova alle devastanti piene del suo “Adese”, senza tornare troppo indietro nel XIX secolo il fiume era già straripato in città altre due volte. Ma l’inondazione del 1882 fu talmente violenta da far decidere alle autorità di trasformare in modo irreversibile il centro di Verona ed in particolare l’area nei dintorni di Piazza Isolo a Veronetta dove l’Adige raggiungeva la sua massima estensione, interrando il fiume e costruendo i muraglioni contribuendo, assieme all’industrializzazione della città, alla scomparsa dei celebri mulini che avevano caratterizzato il paesaggio veronese dal medioevo in avanti.
I segni di questa Verona fluviale, quasi una piccola Venezia, restano riscontrabili in piccoli dettagli, a partire dai nomi delle vie. Vi riporto a questo proposito solo qualche esempio particolarmente eclatante:
Interrato dell’acqua morta prima appunto del suo interramento era in realtà il Canale dell’acqua morta e rappresentava un ramo secondario del fiume Adige (in realtà in epoca preromana era addirittura il ramo principale) che ricongiungendosi al ramo primario andava a formare un piccolo isolotto area conosciuta oggi col nome di Piazza Isolo
Via Ponte Pignolo era un piccolo ponte che collegava la zona dell’Isolo al quartiere di San Giovanni in Valle
Ed infine Piazzetta Bra’ dei Molinari, toponimo ai più sconosciuto indica un luogo sulla sponda opposta dell’Adige di fronte a Santa Anastasia andando verso Via Sottoriva. La parola Bra’ viene da Braida che in longobardo voleva appunto dire spianata (da cui anche la più famosa Piazza Bra’ di fronte all’Arena), e qui stava ad indicare una grande piazza fluviale dove c’era la più alta concentrazione di mulini di Verona centro.
Vi lascio con qualche foto d’epoca e qualche foto dopo l’interramento (alcune del XIX secolo ed altre contemporanee), sia che siate veronesi sia che siate turisti di passaggio, noterete come questa Verona sconosciuta sia affascinante ed incredibile da scoprire.
Alcuni luoghi sono letteralmente irriconoscibili, la presenza dell’Adige e dei suoi mulini cambiava completamente il l’aspetto di certe aree della città. Se non ci credete armatevi delle foto d’epoca e andate via per via a cercare di riconoscere i luoghi della Verona fluviale d’altri tempi!