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Vacanze itineranti: Giro d’Italia in moto da Nord a Sud
Esci, Viaggia - 10 Agosto 2019 - Scritto da Marco Olivieri

Vacanze itineranti: Giro d’Italia in moto da Nord a Sud

Da quando ci siamo incontrati io e Beatrice abbiamo sempre avuto il pallino delle vacanze enogastronomiche ed infatti negli anni ne abbiamo organizzate diverse con l’obiettivo di unire alla bellezza del viaggio anche l’esplorazione della cucina locale e delle specialità che ogni luogo aveva da offrire.

Fra tutti gli itinerari che avevamo in mente, uno di quelli che ci entusiasmava di più era un giro d’Italia da nord a sud alla scoperta di quanto il nostro paese avesse da offrire. 

Nel 2018 finalmente arrivò l’occasione giusta e decidemmo di organizzarlo per inizio giugno, ovviamente in sella alla nostra moto Harley Davidson, attraversando buona parte delle regioni d’Italia.
Purtroppo avevamo solo 12 giorni di ferie e quindi per ragioni logistiche fummo obbligati a darci dei limiti, quindi la nostra discesa a sud si fermò in Puglia ed in Campania, tralasciando così le altre regioni meridionali e le isole.

Le regole di viaggio che ci eravamo dati erano molto chiare e semplici e pensate in modo da lasciare comunque spazio all’improvvisazione. 

Eccovi qui elencati i principi base:

  • Abbiamo deciso di mangiare principalmente specialità del luogo scegliendo ove possibile trattorie o ristoranti tipici.
  • Abbiamo prenotato solamente strutture a gestione familiare o comunque locale che potessero darci una bella sensazione di autenticità, tralasciando quindi hotel, resort, ecc.. e concentrandoci su agriturismi, B&B, locande o case private.
  • La ricerca della struttura per l’alloggio doveva essere effettuata cercando la struttura in qualsiasi modalità (passaparola, internet o guide), ma prenotando sempre direttamente via telefono evitando in ogni modo le piattaforme di prenotazione (Booking, Expedia, AirBnb, ecc…), aiutando in questo modo le piccole attività.
  • Abbiamo prenotato tutti i posti on the road, quindi al massimo con un giorno di anticipo.

Dopo aver fissato la data a giugno del 2018 e aver preparato dei bagagli estremamente minimal siamo infine partiti per la nostra traversata alla scoperta dell’Italia in moto da farsi in 12 giorni.

Ecco le tappe:

  • Prima tappa: Verona – Toscana (provincia di Siena)
  • Seconda Tappa: Da Siena ad Assisi
  • Terza Tappa: Da Assisi a San Benedetto del Tronto
  • Quarta Tappa: Da San Benedetto del Tronto a Vasto
  • Sesta Tappa: Da Vieste a Giffoni (Salerno)
  • Settima Tappa: Da Giffoni (Salerno) a Vietri sul Mare (Costiera Amalfitana)
  • Ottava Tappa: Da Vietri sul Mare (Costiera Amalfitana) ad Anagni (La città dei Papi)
  • Nona Tappa: Da Anagni (La città dei Papi) a Roma
  • Decima Tappa: Da Roma a Siena passando per Orvieto

Prima tappa: Verona – Toscana (provincia di Siena)

Dopo aver preparato le valigie, che contenevano un po’ di tutto, dalle tute per la pioggia, ai vestiti per il mare a quelli per la montagna, siamo partiti bardati di tutto punto alla volta della Toscana.
Ci siamo fermati per pranzare in un ottimo ristorante che era stato suggerito da alcuni amici perché molto comodo come tappa intermedia nel tragitto da Verona alla Toscana del sud. Il ristorante si chiama da Marisa e si trova proprio all’uscita dell’autostrada a Barberino del Mugello, questo locale attivo da moltissimi anni permette al viaggiatore di assaporare un po’ di Toscana in una sosta mordi e fuggi.

I crostini di fegato e la bistecca sono i loro pezzi forti, ma consiglio vivamente di provare anche i tortelli del Mugello ripieni di patate e formaggio, meritano particolarmente.

Proseguendo verso sud, siamo arrivati alla bellissima Fattoria del Colle a Trequanda che ci era stata caldamente suggerita da mio fratello Gianluca e da sua moglie Gabriella per la particolare ambientazione tipica toscana e, soprattutto, per la loro produzione di vini della Val d’Orcia.

Location incantevole, da cartolina, esattamente lo spettacolo che ci si aspetta viaggiando attraverso le colline senesi che spesso si vedono riprese in molti film italiani e stranieri.
La strada per arrivarci è fantastica, in mezzo ai vigneti e agli ulivi attorniati dalla la vista sulle meravigliose crete senesi con filari di cipressi a perdita d’occhio.

L’agriturismo, ha uno stile autentico ed è composto da una serie di casali rustici  all’interno della proprietà della famiglia Cinelli Colombini.
Oggi la famiglia unisce all’ospitalità anche la ristorazione e la produzioni di vini sia provenienti dalla zona del Chianti che dalla Val d’Orcia con eccellenze come il Brunello di Montalcino o dei blend di loro produzione estremamente interessanti (quelli che ci sono piaciuti di più sono il Drago e il Cenerentola).

La cena presso l’agriturismo è stata un’esperienza per i sensi, abbiamo assaggiato specialità tipiche della zona come i pici all’aglioneassaporando un Rosso di Montalcino di loro produzione, fino alla conclusione della cena con i famosi cantucci e vin santo che ci hanno letteralmente deliziato.
La tenuta Cinelli Colombini ha inoltre una bellissima storia di imprenditoria femminile, sulla quale abbiamo scritto un articolo per la Gazzetta del Gusto che potete trovare a questo link nel quale vi raccontiamo anche un’altra bellissima location che abbiamo visitato proprio durante questo viaggio, Tenuta la Fratta che si trova a Sinalunga di proprietà di due marchesi veramente in gamba. 

Seconda Tappa: Da Siena ad Assisi

Il giorno successivo abbiamo approfittato per visitare il monastero di Monte Oliveto, famoso per la sua erboristeria e abbiamo guidato, in compagnia della nostra Harley, attraverso le colline della Val d’Orcia tra i bellissimi paesini medievali di San Quirico d’Orcia e Pienza.

Per pranzo abbiamo deciso di seguire il suggerimento di un’altra amica e di passare dalla Tenuta la Fratta, di cui vi raccontavo sopra, di proprietà di due signore che abbiamo scoperto essere marchesi discendenti di una famiglia nobiliare molto famosa nella zona.

La location merita una sosta ed una visita essendo unica nel suo genere, un’antichissima fattoria documentata già a partire dal 1200, con la meravigliosa villa padronale, la chiesa affrescata dal Sodoma, quelli che erano gli alloggi dei lavoranti e tutte le strutture di servizio, il tutto immerso nel verde delle colline senesi. Abbiamo avuto anche la fortuna di trovare il ristorante ancora aperto e di scoprire, grazie alle chiacchiere fatte proprio con le due marchesi che erano nella tenuta in quel momento, la loro decennale dedizione all’allevamento consapevole di manzi di razza chianina (100% certificata) e di maiali di cinta senese.
Dopo aver assaggiato la genuinità e la bontà delle loro bistecche le marchesi ci hanno raccontato di aver aperto un’attività di ospitalità nel casale principale e, grazie all’intraprendenza di uno dei nipoti, anche una catena di hamburgerie partita nel fiorentino ma ora presenti in molte città d’Italia che ha fatto della chianina il suo slogan principale (questo il link se volete approfondire).
Se siete in zona vi suggeriamo di passare a vedere questa bellissima realtà, la bellezza dei luoghi e la bontà del cibo non vi deluderanno.

Finito il lauto pasto abbiamo proseguito verso Assisi arrivando nel tardo pomeriggio e sistemandoci in un B&B nelle campagne adiacenti.
Dopo aver provato la famosa Torta, una specie di piadina più spessa della cugina romagnola che fanno da quelle parti, siamo andati ad Assisi per una passeggiata. Assisi è una città mistica e in qualsiasi ora del giorno e della notte genera delle sensazioni di pace e serenità. Camminando nel centro della città abbiamo anche assistito all’arrivo di alcuni pellegrini che pur stremati dal viaggio sembravano felici di essere giunti a destinazione e di poter entrare nell’imponente abbazia di San Francesco.

Terza Tappa: Da Assisi a San Benedetto del Tronto

Dopo esserci lasciati Assisi e l’atmosfera di spiritualità alle spalle, siamo ripartiti in sella alla nostra Harley in direzione Spoleto, dove ci siamo fermati qualche ora per visitare il centro con il suo bellissimo Duomo. 

Il viaggio è poi proseguito in direzione di Norcia.

Entrati nel paese ci si è stretto il cuore, vedere il bel centro della cittadina semi distrutto dal terremoto è stato veramente straziante. Ancor più toccante, però, è stato riscontrare l’amore degli abitanti per la loro terra e la tenacia nel cercare di riportare la città a quella che era un tempo.

Siamo passati dal corso principale dove un simpatico negoziante ci ha fatto assaggiare delle buonissime specialità locali, come il prosciutto norcino, oltre ad aver tenuto per noi un’interessante lezione sui fagioli, le lenticchie e i tartufi della zona.
Mi sono ripromesso di ordinare delle cose dal loro negozio online, se voleste provare anche voi le loro specialità questo il sito web, vi assicuro che ne vale la pena!

Proseguendo verso il centro del paese, ammirando con orrore quanto la natura possa essere dirompente, abbiamo scovato un altro negozio che esponeva centinaia di prodotti di Norcia, le famose norcinerie: dai prosciutti, ai salami di cinghiale, dal guanciale ai coglioni di Mulo o del Nonno…(non chiedetemi di spiegarvi cosa sono).

Attirati da tutte quelle meraviglie ci siamo seduti e abbiamo ordinato un tagliere misto. Vi assicuro che forse sarà stata la fame, sarà stata la vista di tutti quegli insaccati deliziosi, ma abbiamo avuto la sensazione di essere in paradiso a mangiare i migliori salumi e prosciutti di sempre.

Anche in questo caso mi sono segnato l’indirizzo del loro sito internet in modo da ordinare online dei prodotti per farli assaggiare ai nostri amici a casa.
I proprietari, i signori Ansuini, ci hanno raccontato che hanno dovuto cambiare sede per colpa del terremoto, ma che non hanno nessuna intenzione di mollare e continueranno a portare avanti la tradizione della loro famiglia che viene da generazioni di allevatori di maiali e, forse, il loro cognome ne svela la veridicità: questo il loro sito web: Fratelli Ansuini

Ben pasciuti, siamo ripartiti alla volta di un bellissimo agriturismo sulle colline vicine a San Benedetto del Tronto, dove siamo arrivati all’imbrunire stanchi per la lunga giornata, ma contenti di tutto quello che stavamo vivendo.

L’agriturismo Il Sapore della Luna, che ha anche un’ottima cucina, è il posto ideale per riposare e per fare un tuffo in piscina ammirando il panorama di vigneti di Pecorino.
Dopo tutti i km in moto, i pranzi, le cene e le visite avevamo proprio bisogno di un po’ di relax e volevamo solo goderci la pace di quella splendida campagna rilassandoci in piscina.

Quarta Tappa: Da San Benedetto del Tronto a Vasto

Partiti dall’agriturismo, eravamo contenti di dirigerci verso il mare per provare finalmente un po’ di cucina marinara. Visto che era domenica abbiamo seguito il suggerimento di un’amica e siamo andati in un bel ristorantino sul lungo mare a San Benedetto del Tronto sulla spiaggia, dove abbiamo potuto finalmente mangiare pesce e mille specialità di mare.  
Al ristorante La croisette siamo stati accolti dalla simpatia del proprietario e dei camerieri e ci siamo tuffati nel menù di pesce assaggiando un fantastico piatto di crudités oltre che una calamarata di cozze e vongole (per chi non lo sapesse la calamarata è una tipologia di pasta). Mi sento di suggerirvi questo bel locale sulla spiaggia per la qualità e la freschezza del pesce, ma soprattutto se siete delle buone forchette, visto che le porzioni sono estremamente generose.

Con la palpebra calante e la pancia piena, ci siamo rimessi in moto dopo pranzo per percorrere tutta l’autostrada adriatica in direzione di Vasto. Avevamo, infatti, prenotato un simpatico B&B vicino al mare, trovato su internet gestito da una certa signora Nina, che ci ha accolto nel tardo ma soleggiato pomeriggio dandoci tutte le informazioni sul luogo.

Abbiamo scoperto così che proprio di fronte alla struttura si trova la spiaggia di Punta Penna, un luogo ameno all’interno della riserva naturale Punta Aderci.
Abbiamo fatto una bellissima passeggiata al tramonto conclusasi con un bagno in un acqua pulitissima e anche molto calda, scoprendo solo al nostro ritorno che una famiglia di cinghiali aveva deciso di passeggiare proprio dove tenevamo gli asciugamani qualche minuto prima.

Per cena avevamo già un obbiettivo: il Brodetto che per noi è diventato un must. Quando siamo in zona il posto giusto dove mangiarlo è la Trattoria Ferri.

Da quando i nostri amici Davide e Serena ci hanno fatto assaggiare il Brodetto alla Vastese di questa trattoria, la nostra vita non è stata più la stessa. Il brodetto è una ricca zuppa di pesce servita in un coccio, assaporarla è un vero rituale di bontà soprattutto quando, a fine cena, la cuoca arriva con gli spaghetti alla chitarra fatti in casa per versarteli nel sugo del brodetto avanzato. Mi raccomando però, chiudete il pasto con un bicchierino di Genziana, un amaro locale, veramente amaro, che sarà di grande aiuto nella digestione.
Se siete curiosi di scoprirne l’origine, la storia e la ricetta a questo link trovate un nostro post a riguardo.

Quinta Tappa: Da Vasto a Vieste

Dopo un breve giretto nella bella cittadina di Vasto, siamo tornati in sella al nostro bolide per proseguire in questo lungo, ma affascinante viaggio per l’Italia in direzione Gargano. Paesaggi incontaminati, chilometri e chilometri di campi di grano ci sono passati davanti agli occhi attraversando il famoso Tavoliere delle Puglie.

Lasciatici alle spalle il suggestivo Lago di Varano, ci dirigiamo a tutta velocità verso la famosa Spiaggia Lunga di Vieste dove avevamo prenotato una casa mobile in un campeggio a Baia dei Lombardi .
A dirla tutta, avevamo fatto male i calcoli, perché avevamo pianificato di arrivare nel pomeriggio per un bagno rigenerante dopo il viaggio, ma abbiamo sottovalutato la morfologia di questa terra.
Una serie di stradine intricate tra boschi mediterranei e paesini arroccati non ci hanno infatti permesso di viaggiare a gran velocità, ma alla fine il panorama mozzafiato ci ha fatto velocemente dimenticare i nostri piani.
Sistemati nel nostro villaggio, l’ambiente marittimo ha preso il sopravvento e dopo poche ore non saremmo più voluti ripartire. Questo relax ci è entrato talmente dentro che è stato veramente difficile smettere il costume e le infradito per rivestirci da biker. Dopo un paio di giorni a zonzo tra le magnifiche calette del Gargano abbiamo ripreso in mano la mappa e deciso di visitare Monte Sant’Angelo e il santuario dedicato all’arcangelo Michele. Nonostante non avessimo nessuna aspettativa e solo una buona dose di curiosità devo dire che tutto il viaggio è stato a dir poco emozionante.

La visita al santuario che scende attraverso una lunga gradinata letteralmente nelle viscere della terra, le storie dei miracoli e le leggende che ruotano a questo luogo sede di apparizioni già nel V-VI secolo, fino ai racconti dei pellegrinaggi che si susseguono dall’epoca longobarda ai giorni nostri, ci hanno creato un senso di timore, di soggezione, ma anche di grande curiosità verso la sacralità che emana il sito.
Infine, come se le emozioni provate a Monte Sant’Angelo non bastassero, il viaggio di ritorno l’abbiamo fatto attraversando la Foresta Umbra, un’intricata selva di alberi che ricordava, nel mio immaginario, la selva di Dante.
Era quasi buio e viaggiare attraverso questa fitta foresta dalla quale non si riusciva a vedere neanche un pezzo di cielo o di “mondo esterno” dava l’impressione di essere in un altro tempo e spazio. 
Sarà stata la paura di rimanere inghiottiti (o senza benzina, visto che non c’erano benzinai e per tutto il tragitto non abbiamo incontrato anima viva e i telefoni non prendevano) o la suggestione, ma ne siamo usciti veramente provati.
Dovevamo perciò abbandonarci ai piaceri della gola per ritornare in noi stessi e, quindi, ci siamo fermati in un bell’agriturismo sulla strada che ci ha attratto per il suo nome suggestivo, poco distante da Baia dei Lombardi, dove alloggiavamo.
Il Ristorante Lume di Candela di proprietà delle Azienda Agricole Cimaglia, in mezzo alla campagna, sotto una pergola, ci ha permesso di assaggiare delle specialità eccezionali, prima fra tutte gli Gnumareddi (Involtini di interiora di Agnello), veramente particolari oltre al Caciocavallo alla piastra, non meno gustoso.

Sesta Tappa: Da Vieste a Giffoni (Salerno)

A malincuore abbiamo riposto in valigia i costumi da bagno e ci siamo diretti verso Giffoni, una località sulle colline vicino a Salerno e poco distante dalla costa amalfitana.
Durante il viaggio, poco dopo aver lasciato il Gargano, ci siamo però imbattuti nella bellissima Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, che è stata oggetto di un progetto Universitario di ricostruzione virtuale tramite delle strutture in ferro
Vi suggeriamo di passare a visitarla perché ne vale veramente la pena.

A Giffoni, terra di coltivazione delle nocciole abbiamo trovato un agriturismo con una bellissima SPA situata proprio all’interno di un bel noccioleto.
Villa Rizzo Resort & Spa, ci ha dato tutto quello che cercavamo, relax nella spa, un bagno in piscina e una buona e particolare cena a base di nocciole

Settima Tappa: Da Giffoni (Salerno) a Vietri sul Mare (Costiera Amalfitana)

Riposati e rigenerati ci siamo rimessi in moto verso la famosa Costiera Amalfitana pronti per tuffarci nelle acque limpide della Campania.

Dopo aver fatto check-in al simpatico B&B Carlo III con una bella vista sul mare, ci siamo diretti verso una spiaggia che ormai conoscevamo da tempo e che ci ha regalato come sempre delle belle emozioni.

Torre Crestarella è una spiaggia privata con ingresso a pagamento che garantisce oltre al mare cristallino, i lettini dedicati, il parcheggio comodo e sorvegliato (cosa non scontata e sempre graditissima per la moto) ed un simpatico bar dove poter magiare delle sfizioserie e bersi una birretta.

La tappa in costiera amalfitana non poteva concludersi se non con un assaggio della famosa pizza Amalfitana ben diversa dalla vicina Pizza Napoletana. (Potete leggere un bell’articolo scritto da noi su questo tema a questo link).

Ottava Tappa: Da Vietri sul Mare (Costiera Amalfitana) ad Anagni (La città dei Papi)

Ormai abbandonato il mare e le delizie Campane ci siamo diretti verso Anagni, la famosa città dei Papi, non prima però di aver fatto una breve deviazione all’Abbazzia di Montecassino
L’immensa Abbazzia ci ha molto turbato. L’intero complesso infatti è stato ricostruito interamente a causa del bombardamento alleato che l’ha completamente raso al suolo alla fine della seconda guerra mondiale, distruggendo opere di incalcolabile valore oltre che a libri e manufatti antichi. L’incredibile progetto di ricostruzione avvenuto dal dopoguerra in avanti, ha ripreso completamente l’antica struttura, compresi i materiali, le finiture, le statue ed dipinti, il risultato finale che oggi abbiamo davanti agli occhi è incredibile.
Arrivati, in serata, ad Anagni abbiamo alloggiato nel bellissimo Agriturismo Giudici -Tenuta Vico Moricino, una bella dimora storica finemente ristrutturata da una simpatica coppia di ristoratori.

La città di Anagni merita veramente una sosta e passeggiare tra le viuzze del bel paesino arroccato ci ha riportato ai tempi delle guerre tra potere temporale e potere spirituale del 1300 all’epoca del famoso “Schiaffo di Anagni” quando le guerre tra regnanti e papi erano all’ordine del giorno.


Nona Tappa: Da Anagni (La città dei Papi) a Roma

Abbandonando le belle colline del cesanese, famose per il vino, ci siamo diretti verso la capitale.
Roma, come ben saprete se ci siete stati, è un’esperienza a 360 gradi. Ti avvolge completamente e ti catapulta in un mondo a se stante.
L’approccio iniziale è stato quanto mai caotico, passare dalle stradine collinari di Anagni al grande raccordo anulare è sicuramente un bel cambio. Una volta arrivati e sistemati a casa di un nostro amico che ci ha ospitati nei giorni di permanenza, abbiamo però deciso di vivere Roma in modo diverso dalle solito.
Sia io che Beatrice siamo stati svariate volte nella capitale, perciò volevamo cercare qualcosa di differente dalle solite rotte turistiche e rendere così anche la tappa romana più in linea con il resto del nostro viaggio, all’avventura e senza grandi programmi.
Abbiamo quindi dato un’occhiata ad internet e siamo stati attratti dal parco a tema di Cinecittà, gli Studios italiani.

Il parco è stata una vera e propria scoperta, abbiamo visitato il museo del cinema storico italiano che ripercorreva varie epoche: dai periodi felliniani, agli spaghetti western con Clint Eastwood, passando per i film cult di Sordi e Totò. Oltre a tutto ciò, abbiamo passeggiato negli incredibili set di film internazionali addentrandoci in atmosfere romane, medievali e mediorientali il tutto all’interno di un percorso di pochissimi chilometri.
Consigliamo molto un giro a Cinecittà Studios, se volete ulteriori info questo il link  
In serata, abbiamo deciso di fare una passeggiata in zona centrale, nei pressi della fontana di Trevi (che merita sempre un paio di foto, soprattutto la sera), e ci siamo bevuti un paio di aperitivi in 2 cocktail bar che personalmente amo molto:

  • Ristorante il Baccano – Ha un format molto statunitense che gli conferisce quell’aria oltreoceano con la garanzia di cocktail eccezionali
  • Salotto 42 – Bel cocktail bar un po’ più giovane e alla moda che si trova in Piazza di Pietra, un angolo suggestivo e poco conosciuto vicina al Pantheon. Anche qui signature cocktail molto interessanti e ottimi vassoi di sfizioserie da smangiucchiare durante l’aperitivo.

Per non farci mancare niente abbiamo seguito la movida romana e siamo andati a Trastevere per cena. Io avevo una gran voglia di spaghetti all’Amatriciana e siamo andati alla Taverna Trilussa, ottimo posto dove mangiare tipico romano (per i puristi aggiungo anche che è un pochino turistico ma a noi è piaciuto molto).

Infine, per chiudere in bellezza ci siamo incontrati con due amici romani in un bar da motociclisti, veramente bello ed arredato secondo uno stile industriale che io adoro:

Dopo aver fatto il pieno di fantastica cucina romanesca e di cocktail d’autore siamo ripartiti l’indomani in direzione Toscana, ultima tappa di questo bellissimo ed emozionante viaggio.

Decima Tappa: Da Roma a Siena passando per Orvieto

Partiti da Roma abbiamo deciso di fare tappa ad Orvieto dove non eravamo mai stati.
Nonostante avessimo deciso di passare solo per riposarci e pranzare, abbiamo scoperto che Orvieto è un’affascinante meta che a noi ha regalato delle romantiche ed intense emozioni.
Abbiamo cominciato a visitarla scendendo i centinaia di gradini del pozzo di san Patrizio   per poi addentrarci nel centro della città dove si erge un bellissimo Duomo che non ha nulla da invidiare a quello di Firenze (non me ne vogliano i parenti fiorentini).

Una menzione speciale va ad un piccolo negozietto infilato in una delle viuzze della città che ci ha permesso di viaggiare per qualche decina di minuti in un mondo fatato ed incantato fatto di fiabe e di racconti. Il Mago di Oz è un negozio magico, completamente riempito di centinaia di giochi, statue e cimeli provenienti da ogni parte del mondo e risistemati o addirittura fatti da zero dall’incredibile signore che lo gestisce, il mago di Oz appunto. E’ impossibile descrivere le emozioni provate nel suo negozio seguendolo mentre azionava questa o quella macchina, accendendo le luci di qualche piccola giostra in miniatura oppure sfogliando dei piccoli libriccini in miniatura scritti completamente a mano.
Vi consiglio di passarci!

Rimontati in sella, partiamo in direzione di Sienacittà meravigliosa, ricca di storia e di fascino.
Abbiamo alloggiato presso l’antica residenza Cicogna, una bella struttura gestita da una simpatica famiglia, discendenti diretti della casata Cicogna, appunto. Vi accoglieranno Elisa o la madre Cecilia entrambe molto simpatiche e disponibili. Questo B&B essendo in centro storico ci ha permesso di visitare in una breve passeggiata tutte le amenità che questa città ha da offrire.

A Siena, è impossibile riassumere quante cose belle si possono fare o dove mangiare bene, ma vi riportiamo solamente che avendo poco tempo a disposizione abbiamo fatto una veloce visita della città, del Duomo e del museo dell’Opera adiacente. Poi, innamorati dei salumi toscani, abbiamo cominciato a capire dove avremmo potuto comprare delle specialità locali per portarle a case ed organizzare una bella cenetta con i nostri amici.
Dopo aver chiesto a molti senesi abbiamo scoperto 2 posti fondamentali da segnarsi in agenda:

  • Consorzio Agrario di Siena: Supermercato fornitissimo di specialità locali che permette anche l’acquisto online. Visto che il consorzio è quello ufficiale della città potete essere sicuri di trovare il prodotto originale che cercate senza contraffazioni (dalla cinta senese originale alla chianina).
  • Bar pasticceria Nannini: Pasticceria storica Senese dove trovare i dolci tipici locali dai ricciarelli al panforte. Da non perdere!

Ormai il tempo volgeva a termine ed era ora di incamminarci verso casa. 

Dopo aver visitato mezza Italia, mangiato ed assaporato moltissime specialità locali possiamo confermarvi senza alcun dubbio che l’Italia è un paese splendido ricco di luoghi eccezionali, di storia e tradizioni che meritano di essere conservate, raccontante e valorizzate a livello turistico.

Non vediamo l’ora di rimetterci in moto per provare nuove avventure in giro per l’Italia e per il mondo!

Ciao e a presto

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