Tour del Polesine: Delta del Po, piadine con l’anguilla e spritz
L’ultimo week end di ottobre complice il clima ancora decente ed il desiderio di fare un week end fuori porta in moto non troppo distante da casa, abbiamo deciso di partire alla volta del delta del Po.
Ci siamo lanciati in questo piccolo viaggio all’avventura, con un vaghissimo itinerario nella testa e l’eco delle parole di svariati amici e conoscenti che, a dispetto della fama della provincia di Rovigo, insistevano nell’affermare che il Polesine offre in realtà delle meraviglie inaspettate. E alla fine, avevano ragione.
Prima tappa: Verona – Ferrara
Siamo partiti venerdì pomeriggio attraverso la transpolesana che collega Verona con Rovigo, ne siamo usciti in prossimità di Occhiobello per andare verso Ferrara, giusto in tempo per vedere nelle campagne il tramonto sul Po.
A Ferrara siamo usciti a cena all’Antica Osteria delle Volte, locale tradizionale ma allo stesso tempo disinvolto dove abbiamo mangiato dei favolosi cappellacci di zucca fatti sotto i nostri occhi, ed un’ottima tagliata di manzo. Dopo una passeggiata per lo splendido e vivissimo centro, siamo andati a dormire.
Seconda tappa: Ferrara – Comacchio
Sabato mattina siamo ripartiti in direzione Comacchio, piccola cittadina lagunare considerata uno del centri maggiori del delta del Po. Appena arrivati scopriamo che l’intero paese dal 28 al 31 ottobre è nel pieno dei festeggiamenti per l’appuntamento annuale “Comacchio Horror Story”. In ogni angolo sono presenti installazioni a tema Halloween molto suggestive, ed inoltre ristoranti e locali del posto propongono inquietanti (in senso buono) serate a tema. A malincuore ripartiamo ma non prima di aver assaggiato la piadina con l’anguilla arrosto: piatto buonissimo che unisce l’anguilla, tipico piatto della laguna veneta, con la piadina romagnola. Il sapore era ottimo, l’anguilla perfettamente cotta non era per niente grassa ma anzi molto saporita.
Terza tappa: Comacchio – Pomposa
Proseguendo verso il parco del delta del Po non si può non fare una fermata in questa bellissima Abbazia del IX secolo. Il complesso è costituito dalla Chiesa di Santa Maria, con i suoi imperdibili affreschi trecenteschi di scuola bolognese, il campanile in stile romanico-lombardo e quello che resta del monastero ossia la sala capitolare, con affreschi del XIV secolo di un allievo di Giotto, ed il refettorio.
Quarta tappa: Pomposa- Parco del delta del Po
Da Pomposa al parco del delta ci sono davvero pochissimi chilometri ed è molto piacevole percorrerli nelle campagne che diventano sempre più selvagge e sconfinate man mano che ci si avvicina. Si possono anche incontrare innumerevoli tipi di uccelli e la sensazione è davvero quella di addentrarsi in unanatura incontaminata. Dopo una deviazione passando dal porto di Goro, dove in stagione partono i giri in barca per il delta, raggiungiamo a Gorino il ponte di barche (c’è da pagare un piccolo pedaggio di 2€) ed entriamo finalmente nel parco. Anche se la stagione non era delle migliori, ci siamo trovati davanti un vero e proprio spettacolo naturale. Immagino che questi luoghi in primavera debbano essere davvero mozzafiato. Inoltre scopriamo che il parco con la bella stagione offre tantissime attrattive, da percorsi ciclabili e passeggiate, fishing trip ed anche una splendida spiaggia attrezzata molto caratteristica.
Seguendo il consiglio di diversi amici andiamo a mangiare al Marina 70 grande ristorante sulla Laguna che offre soprattutto specialità di pesce situato proprio dentro il parco. Siamo arrivati che erano già passate le 15, ma in ogni caso il personale con gentilezza e disponibilità ci ha preparato un fritto di pesce freschissimo (da leccarsi i baffi) che abbiamo mangiato godendo della splendida vista del mare.
Dopo pranzo siamo abbiamo proseguito il giro nel parco, verso i bellissimi casoni dei pescatori a Sacca Scardovari.
Quinta tappa: Delta del Po -Sottomarina- Chioggia
Siamo usciti dal parco passando da Porto Tolle, Porto Viro ed infine Rosolina in direzione Sottomarina. Abbiamo trovato una simpatica sistemazione per la notte in un alberghetto con stanze tematiche (a noi è capitata quella Cinema) fra il porto ed i vecchi murazzi.
La mattina successiva siamo tornati a visitare con calma Chioggia, che ci è sembrata una bellissima cittadina, molto vivace e piena di vita. Il centro storico sorge su di un gruppo di isolette della Laguna, collegate da ponti e divise da canali, che la rendono molto simile ad una Venezia in piccolo. Chioggia nasce e vive tutt’oggi come città di pescatori e se passate di qui non potete perdervi il suo splendido mercato del pesce. Peccato non aver potuto comprare niente!
Sesta (e ultima tappa): Chioggia-Rovigo
Decidiamo quest’ultima tappa con l’intenzione di pranzare in un ristorante del centro di Rovigo che sapevo essere buono e che è anche segnalato su Osterie d’Italia di Slow Food (che come abbiamo detto altre volte non delude MAI) e con l’idea di visitare nel pomeriggio una mostra a Palazzo Roverella.
Arriviamo all’Osteria ai Trani in anticipo e decidiamo (visto il bellissimo bar a piano terra) di farci un aperitivo prima di salire a pranzo. Ordiniamo due spritz Aperol ma….il ragazzo dietro il banco ci dice che loro lo spritz non lo fanno più così, lo fanno col Luxardo! Superata una prima perplessità iniziale scopriamo che dietro a questa scelta c’è ben di più di quello che potrebbe sembrare. L’Aperol, che nasce come azienda padovana, è ormai stata acquisita nel 2003 dalla multinazionale Campari che l’ha reso in pochi anni conosciutissimo anche all’estero. La scelta di usare il Luxardo, azienda storica attiva dal 1821 e ancora oggi attiva a Torreglia in provincia di Padova, nasconde un’attenzione e sensibilità verso il territorio ed il km 0. Oltre a questo devo dire che abbiamo trovato il sapore decisamente ottimo, per noi anche meglio dell’Aperol. La stessa cura e attenzione per gli ingredienti l’abbiamo ritrovata anche a pranzo, tutto buonissimo e del territorio, accompagnato da un servizio gentile e solerte. Dopo mangiato abbiamo anche parlato a lungo con uno dei titolari ed abbiamo scoperto che i Trani è un posto dove vale assolutamente la pena di ritornare anche per fare serata, hanno infatti una splendida selezione di alcolici e una grande passione per i cocktail. Insomma se vi capita di essere a Rovigo, qui dovete passarci.
Appagati e con la pancia piena siamo andati a Palazzo Roverella per la mostra “Seccessioni Europee- L’onda della modernità” fra gli artisti più famosi esposti ci sono opere di Klimt, Schiele, Kokoschka, Von Suck, Casorati. Per visitarla è necessaria poco più di un’ora e le opere sono molto belle.
Saliti in moto siamo ritornati soddisfatti verso Verona, nonostante la sua fama, il Polesine alla fine devo dire che non è niente male!
P.S. Se la storia dello Spritz col Luxardo vi ha incuriosito non potete perdervi questo articolo che abbiamo scritto per la Gazzetta del Gusto!
dove abbiamo:
dormito:
– Hotel Principessa Leonora Depandance dell’Hotel Duchessa Isabella – Via Mascheraio, Ferrara
– Residence Eleonora – Calle del Momolo 111, Sottomarina
mangiato:
– Antica Osteria delle Volte – Via delle Volte, 37, Ferrara
– Ristorante Marina 70 – Via Belvedere, 2, Scardovari (RO)
– Osteria ai Trani – Via Cavour, 30, Rovigo
-La Mostra Le Seccessioni Europee sarà a Palazzo Roverella a Rovigo dal 23/09/17 al 21/01/18