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Gastronomia Trentino Alto Adige in sei piatti
Mangia, Viaggia - 14 Ottobre 2020 - Scritto da Beatrice Perbellini

Gastronomia Trentino Alto Adige in sei piatti

La cucina tradizionale del Trentino Alto Adige nasce mescolando tradizioni d’oltralpe con gli ingredienti e la gastronomia locale. Abbiamo deciso di esplorarla in 6 piatti con l’aiuto di Valentina, Danijela e Giulia di Girls Kitchen e grazie a Silvia Coletto di Dolci Mari e Monti.

Innanzitutto è giusto specificare che le tradizioni gastronomiche di questa regione sono due: quella trentina e quella altoatesina. Ognuna presenta piatti e caratteristiche peculiari ma nel corso dei secoli si sono contaminate ed arricchite a vicenda.Oggi la gastronomia altoatesina gode di grande popolarità internazionale grazie proprio alla capacità di fondere tradizioni tirolesi con la cucina più “italiana” mutuata attraverso la vicinanza col Trentino che da sempre ha rappresentato, anche fisicamente attraverso la Val d’Adige, la porta d’accesso privilegiata verso l’Italia.

Partiamo dunque con alcuni piatti che sono presenti, seppur con qualche variante, in entrambe le anime di questa regione così ricca di bellezze e di delizie!

Gastronomia Trentino Alto Adige dall’antipasto al dolce

Taglieri di speck e formaggio

tagliere di formaggi Trentino Alto Adige
tagliere di formaggi del Trentino Alto Adige
foto di Silvia Coletto

Cominciamo dalle origini più ancestrali di questo modo di servire salumi e formaggi che oggi vengono spesso proposti ad inizio pasto in Trentino Alto Adige. E’ tradizione di tutto il nord Italia anteporre salumi e formaggi all’inizio del pasto o, ancora meglio, come un piccolo pasto o merenda prima del pranzo. Un tempo si trattava quasi di una seconda colazione, messa insieme dai contadini che nei giorni di festa si riunivano con le loro famiglie, mangiando i salumi ed i formaggi caserecci e accompagnandoli con un buon bicchiere. Questa tradizione è radicatissima ancora adesso in tutto il Trentino Alto Adige grazie anche alla presenza di salumi e formaggi di eccellenza che vengono serviti insieme a pane nero, cetriolini sottaceto ed un buon boccale di birra. In Tirolo il tagliere così composto è ancora oggi conosciuto come “la merenda tirolese”.

Componente fondamentale è lo speck, salume originario del Tirolo diffuso in Alto Adige, in Trentino, in Veneto, in Valtellina, in Valle d’Aosta, in Friuli ed in Carinzia.

merenda tirolese
tagliere di salumi – foto di Silvia Coletto

Questo rinomato salume prevede l’utilizzo della coscia di maiale disossata che viene salata, aromatizzata e successivamente affumicata a freddo. Compare nei documenti a partire dal 1700 ma probabilmente esisteva già da prima. La sua peculiarità è quella di unire due processi di conservazione: la stagionatura, caratteristica dell’area sud europea (come avviene nel prosciutto) e l’affumicatura tipica invece dell’Europa del nord.

Canederli: da piatto di recupero a ricetta prelibata

Canederli alternativi
Canederli – fotografia e preparazione di Silvia Coletto

Forse tutti non sanno che prima della comparsa sulle tavole europee delle patate, tutto ciò che oggi noi chiamiamo gnocchi era in realtà preparato con avanzi di pane e di farine di ogni tipo. I canederli, conosciuti nell’area germanofona come knödel, nascono proprio con l’esigenza di riutilizzare gli avanzi di pane raffermo. Quest’ultimo unito a latte (o nelle versioni più povere acqua) e uova, veniva riciclato in una nuova e nutriente pietanza. Il termine tedesco knödel, da “knot”, significa grumo e ben definisce questi gnocchi di pane che col tempo poi sono stati arricchiti da altri ingredienti.

La più antica rappresentazione che abbiamo dei canederli la si può ammirare nella cappella del castello di Hocheppan vicino a Bolzano, dove è ospitato uno splendido ciclo di affreschi medioevali datati intorno al 1180. Nella rappresentazione della vergine partoriente, una balia è intenta a cucinare una pentola contenente cinque canederli. La ricetta dei giorni nostri prevede in aggiunta speck, luganega, prezzemolo o erba cipollina e possono essere serviti in brodo, asciutti col burro fuso, con i crauti o in accompagnamento a carni in umido.

Ricetta dei canederli allo Spek di Silvia Coletto

Spätzle tirolesi deliziosi gnocchetti

gnocchetti tirolesi
spätzle tirolesi –
foto e preparazione Girls Kitchen

Come suggerisce il nome gli spätzle sono un piatto di origine germanica. Noti sin dal Medioevo questi gnocchetti erano tipici della cucina della regione della Svevia, e si sono diffusi in diverse varianti in gran parte del nord Europa. La traduzione letterale del termine significa “passerotto”, forse per il fatto che un tempo pare che venissero serviti in accompagnamento ai piatti di cacciagione piumata. Nella versione tirolese passano da “contorno” ad un piatto unico composto da un mix di farina e formaggio spesso mescolati agli spinaci che gli conferiscono il colore verde. Per preparare dei perfetti spätzle è fondamentale munirsi dello spätzlehobel, una sorta di grattugia necessaria a dosare l’impasto liquido che andrà gettato in acqua bollente per la cottura.

Ricetta degli spätzle tirolesi di Girls Kitchen

Fasoi en bronzon trentini

fasoi trentini
Fasoi in bronzon – foto e preparazione Girls Kitchen

Un tempo quando i contadini di montagna dovevano anno dopo anno assicurarsi di avere cibo per le fredde stagioni invernali, i fagioli ed i legumi raccolti durante la stagione precedente e fatti essiccare, svolgevano un ruolo di primaria importanza. La cottura era lenta ma il risultato erano sempre piatti estremamente gustosi e nutrienti. Come i fasoi en bronzon, fagioli cotti in un particolare tipo di padella tradizionale in bronzo di forma sferica conosciuta appunto come “bronzon”. Questo piatto è l’accompagnamento perfetto per la luganega ma anche per la carne salada ossia carne di bovino speziata e salmistrata, un’altra eccezionale specialità trentina.

Ricetta dei fasoi en bronzon di Girls Kitchen

Strudel di mele e le sue inaspettate origini medio-orientali

Gastronomia Trentino Alto Adige
Strudel di mele – forografia e preparazione di Silvia Coletto

Se noi tutti pensiamo ad un dolce tipico del Trentino Alto Adige, da mangiare in baita o in rifugio, con una spruzzata di panna e magari guardando il panorama montano, non possiamo che farci venire in mente lo strudel di mele. Eppure le sue origini sono tutt’altro che montane, in pochi sanno infatti che lo strudel è in realtà una variazione del baklava, dolce turco importato nei territori dell’Impero austro-ungarico dopo la conquista dell’Ungheria da parte degli Ottomani nel 1526. L’inserimento delle mele, assenti nel baklava turco, sarebbe avvenuto grazie alla diffusa presenza di questo frutto nella zona e del suo largo utilizzo in cucina. La riconquista poi dell’Ungheria da parte dell’Austria avrebbe fatto circolare la ricetta così modificata prima nell’ambiente viennese e poi in tutta l’area delle Tre Venezie. La denominazione strudel, parola di origine tedesca, significherebbe alla lettera “vortice” per la caratteristica forma del dolce che viene preparato involtando il ripieno di mele nella pasta stesa sottilissima.

Oggi la ricetta originale è regolata da un disciplinare che ne tutela la denominazione, ma si possono trovare diverse varianti per quanto riguarda l’impasto dello strudel. Può infatti essere utilizzata la cosiddetta “pasta matta”, la frolla oppure la pasta sfoglia più leggera e croccante.

Ricetta dello Strudel di mele di Silvia Coletto

Strauben spirale di dolcezza

Strauben – foto e preparazione Girls Kitchen

Questo dolce è eccezionale per darsi la carica, semplice da preparare ed estremamente gustoso, è l’ideale come merenda se avete sciato tutto il giorno sulle piste innevate. Il nome strauben deriva dal tedesco “straub” che significa tortuoso e fa riferimento alla spirale che si forma al momento della frittura di queste deliziose frittelline. In Trentino potrete anche trovarle col nome di Straboi o Stromboi o Stromboli. La pastella fatta con farina, tuorli, latte e grappa, viene versata in olio bollente messo a scaldare un’ampia padella con l’aiuto di un imbuto per frittelle. Partendo dal centro si procede formando una spirale verso l’esterno. Vengono poi servite calde spolverate con lo zucchero a velo e accompagnate da marmellata o composta di mirtilli rossi.

Ricetta dello Strauben di Girls Kitchen

Ringraziamo le ragazze di Girls Kitchen e Silvia per le foto ed i link alle loro ricette, i loro spunti sono stati molto preziosi per averci fatto scoprire la gastronomia del Trentino Alto Adige.

Ci hanno fornito le loro foto e hanno cucinato i piatti per questo articolo sulla Gastronomia Trentino Alto Adige:

Silvia Coletto del blog Dolci Mari e Monti
Silvia Coletto di Dolci Mari e Monti

Silvia Coletto è originaria di Jesolo ma vive ormai da anni a San Martino di Castrozza. Il suo bellissimo blog Dolci Mari e Monti nasce con l’intento di raccogliere le sue ricette ma crescendo è diventato sempre di più un importante pezzo del suo cuore. Laureata in Scienze e Tecnologie Agrarie con una tesi di marketing sulla valorizzazione dei prodotti alimentari tipici, ha un master in marketing dell’impresa vitivinicola presso l’Istituto Enologico di Conegliano. Da alcuni anni studia ricette, food photography,  la scienza in cucina di Bressanini, articoli e libri sul turismo eno-gastronomico e sui prodotti tipici. Da ottobre 2017 ha deciso di focalizzare le ricette del blog sulla cucina delle nostre Dolomiti e i suoi eccellenti prodotti. La trovate anche su instagram alla pagina Dolci mari e monti.

Le ragazze di Girls Kitchen
Giulia, Danijela e Valentina
di Girls Kitchen

Giulia, Valentina e Danijela della pagina instagram Girls Kitchen hanno origini diverse ma vivono a Trento e anche se nella vita si occupano d’altro sono unite dalla passione per la cucina. Si descrivono come un bel piatto in cui tutti gli ingredienti sono in perfetto equilibrio: Giulia è brava negli impiattamenti e nel trovare la migliore inquadratura per le foto, Valentina con tanta creatività e fantasia propone piatti particolari, infine Danijela conosce i tutti i trucchi in cucina e per lei gli ingredienti non hanno segreti.

Se dopo questo articolo ti è venuta voglia di partire qui qualche consiglio veloce da Babbuini sull’Alto Adige.

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